domenica 7 gennaio 2018

La freccia azzurra, 1995

 Regia di Enzo D'Alò, con le voci italiane di: Dario Fo (Scarrafoni), Lella Costa (la Befana), Alida Milana (Francesco), Monica Bertolotti (Spicciola), Vittorio Amandola (Capitan Mezza Barba),Ilaria Lantini (Barbara e Carlotta),Rino Bolognesi (Penna D'Argento).





E' il pomeriggio del cinque gennaio e i bambini aspettano trepidanti la mattina dopo, quando troveranno nelle proprie case i doni portati loro dalla Befana: tra di loro c'è Francesco, un piccolo orfano che ha chiesto alla Befana la "Freccia azzurra", un trenino che somiglia a quello su cui lavorava il suo papà.
Purtroppo la Befana è costretta a mettersi a letto da una brutta influenze e ordina di sostituirla al suo aiutante, il dottor Scarrafoni; il quale però è malvagia e non solo ha intenzione di portare i doni solo ai bambini ricchi che possono permettersi di pagare molti soldi, ma addirittura ha in mente un piano per detronizzare la Befana e impossessarsi di tutto il suo negozio!
I giocattoli presenti però sono a conoscenza delle cattive intenzioni dell'uomo e appena cala il buio decidono di scappare per recarsi loro stessi dai bambini...


Tratto dall'omonimo racconto (1964) di Gianni Rodari, è il primo lungometraggio dello studio di animazione "Lanterna Magica" e fu realizzato dopo quattro anni di lavoro. E' un bel film d'animazione, garbato, pulito, con belle immagini e un'aria un po' retrò che a mio avviso non guasta. Nel suo non avere pretese realizza un film semplice ma molto bello e con messaggi importanti, ancora oggi molto amato dai bambini. I personaggi sono carini e simpatici, in stile un po' classico lontano da quei giocattoli moderni che già avevano fatto capolino in "Toy story" l'anno precedente, ma comunque dotati ancora di grande fascino per i bimbi: bambole, indiani, trenini, barchette....tutti insieme in una spettacolare avventura con lo scopo di salvare la notte della Befana dal cattivone di turno , il perfido e assieme comico dottor Scarrafoni (unica prova che abbia mai apprezzato del per me non compianto premio Nobel Dario Fo).
Il film vinse il David di Donatello nel 1997 come migliore colonna sonora (autore, Paolo Conte).





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