sabato 18 febbraio 2017

La battaglia di Hacksaw Ridge (Hacksaw Ridge), 2016

 Regia di Mel Gibson, con Andrew Garfield (Desmond Doss),Theresa Palmer (Dortohy),Vince Vaughn (Setgente Howell),Hugo Wearing (Thomas Doss), Sam Wartinghton (Capitano Glover).



Dopo l'attacco di Pearl Harbor Desmond Doss, un giovane di 23 anni, si arruolla come tanti suoi connazionali nell'esercito. In esso si distingue per una particolarità: essendo un non violento e appartenendo agli "Avventisti del settimo giorno", non ha nessuno intenzione di imbracciare un'arma per distruggere delle vite, il suo desiderio è invece quello di salvarle.
Incredibilmente e contro mille difficoltà, ce la farà, salvando 75 soldati feriti e abbandonati da tutti nella battaglia di Okinawa...



Vale davvero la pena di vedere questo film, anch'esso in lizza (meritatamente) per gli Oscar di quest'anno ( ), e tratto da una storia vera: quella di Desmond Doss, un giovane soldato che da solo e senza armi salvò 75 commilitoni feriti e altrimenti spacciati nella battaglia di Okinawa.
La scelta pacifista e non violenta del soldato Doss viene da lontano ed è particolarmente sentita: figlio di un reduce della Prima Guerra Mondiale che ha avuto la mente sconvolta da questa esperienza e che sfoga i suoi fantasmi picchiando moglie e figli, sin da piccolo (da quando colpendolo durante una litigata rischiò di uccidere il fratello) rifugge la violenza vedendola come qualcosa di innaturale e negativo, che oltretutto poco risolve nella vita delle persona, portando invece odio e sofferenze indicibili.
Tuttavia, il giovane è anche profondamente convinto non solo della giustezza della causa antinazista (e difensiva, visto che gli americani entrarono in guerra solo dopo essere stati attaccati), ma anche della sua decisione di arruolarsi per servire il suo paese. Cosa che desta perplessità in chiunque lo conosca: ed in effetti come è possibile che queste due cose convivano? Nel film la cosa è spiegata in modo semplice e non banale: per Doss, la guerra era giusta in quanto guerra di difesa, ed era convinto dell'utilità di persone che salvassero vite invece di toglierla ad altri esseri umani. Perchè per lui ogni vita umana  è davvero sacra e imperdibile, anche quella dei nemici (e difatti ha salvato anche alcuni giapponesi)
Da qui una storia molto bella e coraggiosa, non solo per il personaggio di Doss, ma anche per il punto di vista pacifista che propone; certo ammetto che molto spesso ho avuto seri dubbi sulla sua veridicità, quando pare impossibile che Doss, completamente solo e disarmato in un luogo pieno di giapponesi bastardi che sbucavano dappertutto come formiche, per lungo tempo si sia esposto cosi tanto completamente disarmato facendosi poche ferite, e che si sia ferito vistosamente solo dopo l'ultima battaglia, ma del resto la storia è vera (raccontata anche in un libro) e quindi ....

Un film molto ben fatto che alterna momenti di inevitabile violenza realistica ("Salvate il soldato Ryan" ha davvero fatto scuola in tal senso) a momenti di riflessione (dovuti in gran parte alla figura del padre di Doss, molto ben interpretata da Howell che tratteggia un personaggio umano e profondo per cui non si può non provare compassione nonostante tutto) e momenti di tenerezza (quelli con la fidanzata Dorothy). Ogni personaggio è caratrerizzato in maniera umana e non banale anche quando non ha grandissimo spazio (tutti i commilitoni di Doss, in particolare il "soldato stupido" che inizialmente era suo nemico e che poi ha saputo ammettere il suo errore e riconoscere la sua grandezza), e altra figura molto bella è quella del sergente interpretato da Vince Vaughn, che sotto i modi simili a quelli del tenente di "Full metal jacket" nasconde una grande umanità e intelligenza. Per quanto riguarda il protagonista, per ui parlano i suoi ideali e la sua aria da ragazzo semplice e umile, di cui conquista il bel sorriso.
Fil  molto bello anche se molto duro (la sottoscritta nelle scene più dure ha tenuto per buona parte gli occhi chiusi, altrimenti non avrebbe retto), ma che vale la pena di vedere. E francamente, tifo anche per lui ai prossimi Oscar.








sabato 4 febbraio 2017

La La Land, 2016

 Regia di Damien Chazelle, con Ryan Gosling (Sebastian Wilder), Emma Stone (Mia Dolan),John Legend (Keith),Rosemarie De Witt (Laura Wilder).


Il pianista jazz Sebastian e l'aspirante attrice Mia si incontrano e si innamorano a Los Angeles, mentre da tempo sbarcano il lunario cercando di realizzare i rispettivi sogni. Vanno a vivere insieme ma quando al fortuna comincerà a girare dalla loro parte cominceranno anche le difficoltà sentimentali....




Il film più atteso di questo inizio 2017, trionfatore ai Golden Globes (con sette premi vinti) e dato per favorito alla prossima cerimonia dell'Oscar è un musical di stampo "classico" che dimostra come questo genere, seppure non più in auge come negli anni '50/'60, non è affatto spacciato come molti lo considerano.
La storia ha importanza fino a un certo punto: i veri "mattatori" in questo film sono la musica (giustamente, visto il genere), e la parte visiva del film, ovvero costumi, colori, scenografia. Non ho trovato infatti molto coinvolgente la storia d'amore tra i due protagonisti, anzi non sono proprio riuscita a vederli come coppia se non nelle scene di ballo e canto;e anche  i due personaggi presi da soli, nonostante la bravura dei due interpreti (anche se non capirò mai come Emma Stone possa essere ritenuta una delle attrici più belle del momento, visto che mi sembra piuttosto bruttarola) non mi hanno particolarmente interessato: lei dal talento piuttosto dubbio, lui indubbiamente talentuoso ma troppo rigido (come in seguito gli fa notare l'amico/collega), sicuramente entrambi due sognatori a dispetto di tutto, come del resto recita la dedica del film rivolta appunto "ai folli e ai sognatori". Per questo sicuramente teneri e simpatici, si finisce comunque per tifare per loro, e si prova una punta di delusione alla fine. Ma ho visto personaggi decisamente migliori.
Mi sono goduta appieno invece la parte musicale e visiva del film: ambientato in una Los Angeles dei giorni nostri ma che ricorda molto quella classica dei musical anni '50- sopratutto per il fatto di essere ambientata in luoghi dove si girano film e spettacoli, sempre di rimando ai sogni dei due protagonisti- anche nell'abbigliamento dei personaggi rispecchia questo stile, ho amato molto i costumi di Mia e quelli delle sue amiche, sopratutto nella scena dove escono per andare a una festa, le scene al planetario (in particolare il ballo tra le stelle), o la scena sulla panoramica della città (ripresa anche dalla locandina del film; il regista a mio avviso dimostra di conoscere il suo mestiere piuttosto bene dato che il film "fila" molto bene e, seppure in certi momenti sembra si dilunghi un po', non cade nella noia che si rischia sempre con questo tipo di film.
come dicevo sopra, il film è il super favorito ai prossimi Oscar con ben 14 candidature, eguagliando il record di "Eva contro Eva" e "Titanic. Io faccio il tifo!!!