venerdì 29 dicembre 2017

Moonligth, 2010



Ideata da Ron Koslov e Trevor Munslon, con Alex O’Laughlin (Mick St. John), Sophia Myles (Beth Turner), Jason Dohring (Joseph Kostan), Shannyn Sossamon (Coraline Duvall),Jordan Belfi (Josh Lindsay).

Mick St.John è un abile detective privato di Los Angeles. Spesso nelle sue indagini si trova a collaborare (o ad aiutare) una brillante giovane giornalista, Beth Turner , con la quale a poco a poco nasce un rapporto molto stretto. Beth non sa però due cose: la prima è che Mick è un vampiro, trasformato 55 anni prima dalla ex moglie Coraline; la seconda è che Mick conosce già Beth: è infatti la bambina che molti anni prima aveva salvato da un rapimento da parte di un maniaco…
Solitamente non amo troppo le storie di vampiri che tanto vanno di moda oggi, ma questo telefilm (che attualmente è in replica il giovedi sera e la domenica pomeriggio su LA5, assieme a THE VAMPIRE DIARIES) mi ha davvero appassionato.
Rispetto alle storie del genere vampiresco l’ho trovato abbastanza originale: prima di tutto i personaggi non sono i soliti adolescenti o giovanissimi, ma persone adulte divise tra carriera e vita sentimentale, con tutte le problematiche del caso.
Inoltre in MOONLIGHT i vampiri non sono semplicemente cacciatori in continua ricerca delle loro prede umane, ma sono una vera e propria comunità inserita all’interno di quella umana, e per questo quindi ancora più misteriosa e difficile da riconoscere. I vampiri lavorano e vivono come tutti noi, e ovviamente per fare questo devono essere pure i soliti vampiri moderni, che resistono alla luce del sole grazie a particolari anelli o espedienti che li proteggono. Anche nelle vite e nei sentimenti dimostrano una loro umanità di cui non si sono del tutto liberati con la trasformazione.
inoltre Mick, il protagonista, è un vampiro assolutamente diverso dalla maggior parte dei suoi “colleghi” , potremmo definirlo addirittura un vampiro sui generis: è un vampiro buono che non ha scelto la propria condizione (è stato trasformato contro la sua volontà) e che ha deciso di combattere la sofferenza che prova mettendosi a servizio del bene; sfruttando tutti i poteri e la forza che comunque gli deriva dalla sua condizione, è diventato investigatore privato e si occupa di difendere e proteggere i più deboli, riportando la giustizia laddove la legge ufficiale tende a latitare:spesso i suoi clienti  sono soprattutto donne, vittime di mariti violenti o perseguitate da stalker o madri che si rivolgono a lui per ritrovare il figlio rapito o scomparso. Mick ha una sensibilità molto profonda che gli permette di sentire sulla propria pelle l’ansia, il dolore, l’angoscia delle persone che gli si rivolgono , in modo che è quasi impossibile per lui  non empatizzare con loro e non ricordarsi delle loro vicende anche a distanza  di tempo.
Inoltre è tormentato dall’impossibile speranza di riuscire a trovare un giorno un antidoto alla sua condizione, che gli permetta di tornare umano e riuscire a riavere la possibilità di recuperare tutto il tempo perduto e rifarsi di quello che gli è stato tolto.
Questo desiderio si fa ancora più forte quando nella sua vita appare Beth, la donna di cui si innamora, naturalmente umana.
Mick e Beth appaiono in un certo senso predestinati: infatti quando lei  aveva solo otto anni venne rapita e la madre si rivolse proprio al vampiro detective per occuparsi con celerità del caso, cosa che il nostro fece con successo liberando la bambina; quando la incontra anni dopo lei, che è diventata giornalista, non ricorda nulla di lui, ma lui ovviamente sa tutto di lei, perché fin dal giorno in cui accettò il suo caso e anche dopo la sua liberazione Mick si legò particolarmente alla bambina , vegliando come un angelo custode su di lei; quando le circostanze permettono finalmente un loro reale incontro, per lui è solo l’occasione per poter riallacciare quel filo che non aveva mai interrotto.
Beth è una giovane donna bella e brillante, felicemente fidanzata e  che svolge con passione la sua professione di giornalista prediligendo casi di cronaca nera; la simpatia con Mick nasce subito, dapprima come stima per il suo lavoro e amicizia (tant’è che non esita a farlo conoscere anche al fidanzato); solo col passare del tempo (e la provvidenziale morte del fidanzato Josh), il sentimento diventa profondo anche da parte sua; certo, la naturalezza con cui apprende che Mick è un vampiro e con cui accetta la cosa mi è parsa un po’ troppo tirata per i capelli (addirittura,lei gli si offre per fargli bere il suo sangue in un momento di necessità, e insiste a ogni costo per diventare vampira!), ma il modo in cui vengono descritti i reciproci sentimenti e il passaggio dall’amicizia all’amore fa passare tutto ciò in secondo piano. 


Merito anche dei due protagonisti principali, Alex O’Laughlin e Sophia Myles, a mio avviso molto credibili sia come coppia, sia presi singolarmente; altro personaggio ben riuscito è quello di Josef, il vampiro amico e mentore di Mick, completamente diverso da lui come carattere ma sempre pronto ad aiutarlo e consigliarlo, visto anche che essendo vampiro da molti secoli sa molte più cose sul vampirismo e la vita da vampiri, e Mick spesso si rivolge a lui per consigli in tal senso. Josef è disincantato, ironico, e al suo personaggio sono forse sempre assegnate le migliori battute. Molto divertente il fato che, nonostante rimproveri Mick di aiutare gli umani, alla fine lui stesso è quasi sempre coinvolto in questi casi, visto che aiuta l’amico. Ultimo personaggio di spicco è l’affascinante (ma a mio avviso non troppo….molto meno di Beth) Coraline, che in realtà è la moglie di Mick, la donna che lo vampirizzò durante la loro prima notte di nozze a sua insaputa come regalo, e con la quale per questo motivo lui ha avuto per anni un rapporto di amore-odio, fino a quando non è scomparsa del tutto in un incendio; ma anche qui, questa storia avrà degli sviluppi imprevedibili e non troppo scontati, anche se appare chiaro fin da subito che, per quanto riguarda il lato sentimentale, prevarrà l’amore di Mick per Beth. L’attrice che la interpreta, Shannyn  Sossamon, è riuscita a dare credibilità e spessore a questo personaggio che viene introdotto come antipatico ancora prima della sua apparizione, ma che poi svelerà anche altri lati oltre alla freddezza che inizialmente sembra prevalere, anche se come ho detto per il confronto con Beth era perso in partenza.
Nell’ambientazione prevalgono, come ovvio, colori e atmosfere scure messe in evidenza dalla fotografia di una Los Angeles notturna  e particolarmente misteriosa; e i casi su cui indagano Mick e Beth si intrecciano con le vicende personali dei protagonisti in modo parallelo senza rubare spazio alla storia dei personaggi; molti casi sono interessanti e originali, soddisfano sicuramente la curiosità “gialla” degli spettatori.
Il telefilm ha avuto una lavorazione e una storia particolarmente travagliate; era stato cancellato dopo il flop dell’episodio pilota, ma poi ripristinato grazie all’insistenza di produttori e sceneggiatori; nonostante sia sia però ripreso in fatto di ascolti, la CBS annunciò la sua definitiva chiusura dopo solo una serie.
I fan americani di Mick e Beth però non rinunciarono facilmente alla speranza di continuare a godersi le avventure dei loro beniamini : lo fecero solo  dopo una petizione e alcune inziative fallite nel 2008 per evitare la chiusura della serie (addirittura organizzarono, in collaborazione con la Croce Rossa, una giornata interamente dedicata alla donazione del sangue, per la quale sono arrivati fan da ogni parte d'America!). Davvero molto agguerriti, non c'è che dire!




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