mercoledì 29 novembre 2017

La stanza di Marvin (Marvin's room) 1997



Regia di Jerry Zaks, con Meryl Streep (Lee), Diane Keaton (Bessie), Leonardo Di Caprio (Hank), Hume Cronin (Marvin), Gwen Verdon (zia Ruth), Hal Scardino (Charlie).



Bessie e Lee sono due sorelle molto diverse fra loro: la tranquilla Bessie ha sempre vissuto nella casa di famiglia occupandosi dell'anziano padre Marvin (ormai allettato e preda dell'Alzheimer) e della svampita zia Ruth; Lee invece se n'è andata giovanissima, sposandosi e facendo una vita lontana dalla città natale. Le due non si vedono da vent'anni quando a Bessie viene diagnosticata la leucemia e sarebbe necessario un trapianto di midollo osseo; la donna quindi contatta la sorella, che ritorna alla casa paterna assieme ai due figli, l'adolescente problematico Hank e il piccolo Charlie...



Ho visto questo film esattamente vent'anni fa al cinema, alla sua uscita; nessuno ci aveva badato molto tranne me a quanto pare, che in effetti ricordo che il film mi colpì particolarmente non solo per il concentrato di sfighe che accadono ai personaggi (a un certo punto viene voglia di dire "fateve benedì!"), ma anche per il finale che esprime dolore e allo stesso tempo speranza. Nonostante tutto infatti non mi ha lasciato quella tristezza che si potrebbe sospettare dalla trama, anzi mi ha lasciato l'idea di una famiglia comunque riunita e finalmente chiarita.
La scena è equamente divisa tra due mostri sacri, ovvero la Streep e la Keaton che a mio avviso se la cavano egregiamente con i loro due personaggi: la prima è Bessie, una donna timida e tranquilla che ha sempre vissuto nella città natale, occupandosi con amore dei familiari anziani; forse anche lei avrebbe voluto di più dalla vita, ma ha comunque accettato ciò che la vita ha deciso per lei. Lee invece, più indipendente ( e si sottintende anche più tormentata) si è ribellata a questo tipo di vita e  ha deciso di seguire i suoi sogni e i suoi progetti: se n'è andata in un'altra città creandosi una famiglia e vivendo la sua vita lontano, anche quando le cose sono andate male. 

L'affetto tra le sorelle sotto sotto si sente sempre, ma farlo uscire e recuperare il rapporto sarà arduo e  a sorpresa il collante fra le due sarà proprio Hank, il figlio di Lee, interpretato molto bene da un giovanissimo Leonardo Di Caprio: adolescente problematico (è un eufemismo, visto che è finito in manicomio per aver dato fuoco alla casa di famiglia), soffre per il divorzio dei genitori e il conseguente allontanamento del padre, di cui incolpa la madre senza volerne sentire le ragioni; si affeziona moltissimo alla zia e ciò porterà anche a lui a maturare e superare i propri problemi (forse, non è chiarissimo). Tre protagonisti molto bravi, inutile invece il cameo di De Niro nei panni del medico curante di Bessie, anche se non si può dire sfiguri.
Al limite una caduta di stile del film può essere l scopiazzatura in versione Keaton - Di Caprio della famosa scena della corsa in auto sulla spiaggia di "Voglia di tenerezza"...daì, è impossibile sia solo un caso!



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