sabato 31 dicembre 2016

Toy story 3- La grande fuga




Regia di Lee Unkrich, con le voci italiane di: Fabrizio Frizzi (Woody),Massimo Dapporto (Buzz Lightyear),Ilaria Stagni (Jessie), Angelo Nicotra (Mr Potato),Cristina Nocri (Mrs Potato),Pietro Tiberi (Slinky),Carlo Valli (Rex),Riccardo Garrone (Lotso),Claudia Gerini (Barbie), Fabio De Luigi (Ken),Matteo Leoni (Andy), Giorgio Faletti (Chuck il clown).


Sono passati molti anni dalla vicenda narrata nel primo TOY STORY: Andy è cresciuto e ora sta per andare al college.
La sua stanza viene quindi svuotata e i vecchi giocattoli sono in ansia per la loro sorte: verranno relegati in soffitta, dove almeno potranno restare tutti insieme? O verranno buttati nella spazzatura?
Per loro fortuna Woody, Buzz, Barbie, Jessie & C. vengono donati a un asilo, così potranno fare felici altri bambini. Inizialmente va tutto benissimo, bambini scatenati a parte: all’asilo conoscono altri giocattoli, come Ken, L’Orso e Bimbo; ma presto impareranno sulla loro pelle che non è tutto oro quello che luccica, e verrà il momento in cui dovranno darsi alla fuga.


Temporalmente, sono passati quindici anni dal primo TOY STORY; nella storia ne sono passati una decina.
Gli anni passano, i bimbi crescono….e i loro giocattoli? I piccoli amici che hanno fatto compagnia e allietato tante giornate?
Spesso, ahimè, vengono gettati via, altre volte invece vengono regalati ad altri bambini; ma loro cosa provano?
Ovviamente questo film pone la domanda, con relative risposte, dalla prospettiva dei giocattoli, i quali chiaramente non gradiscono di venire abbandonati, anche se ciò è inevitabile quando un bambino cresce.
Ritroviamo i simpatici personaggi già conosciuti coi caratteri di sempre (ma qualcuno manca: segno anche questo, ahimè, del passare del tempo), ma stavolta alle prese con un problema per molti versi insolvibile: certo è triste che i giochi vengano dimenticati, ma d’altronde tutti crescono….
Però, e credo sia questo il messaggio del film, ci saranno sempre altri bambini pronti a voler bene ai vecchi giocattoli, e questi davvero non saranno mai dimenticati nemmeno dai bambini cresciuti.
Certo però prima di arrivare a questo consolante finale le cose si svolgono in modo piuttosto inquietante: l’asilo in cui finiscono  Woody, Buzz & Co, oltre a essere pieno di bambini pestiferi che non sanno giocare e arrivano a “divorare” i poveri malcapitati, si rivela essere una prigione gestita da alcuni leader che non esitano ad adottare soluzioni piuttosto spicce con chi non si allinea alla loro; questa in effetti l’ho trovata una parte un po’ inquietante considerato che il film è rivolto ai bambini.
Per il resto il film è permeato di suspence (devo ammetterlo, sono rimasta sulle spine soprattutto nella parte della discarica!), e le migliori scene sono riservate alla coppia Barbie- Ken (a proposito: io ce l’avevo la casa a tre piani con l’ascensore!) alternata con la malinconia.
Un film davvero gradevole, una perfetta conclusione di questa dolce trilogia Disneyana.



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