sabato 16 luglio 2016

L'ultima parola- La vera storia di Dalton Trumbo (Trumbo), 2015



Regia di Jay Roach, con Bryan Cranston (Dalton Trumbo),Diane Lane (Cleo Trumbo), Elle Fanning (Nicola Trumbo),Helen Mirren (Hedda Hoppler),John Goodman (Frank King),Michael Sthulbarg (Edward G. Robinson), Dean O'Gorman (Kirk Douglas).


Alla fine degli anni '40, in corrispondenza con l'avvento del Maccartismo, lo sceneggiatore Dalton Trumbo, comunista dichiarato, viene incluso assieme ad altri colleghi (chiamati "i dieci di Hollywood") in una lista nera di personaggi del mondo dello spettacolo ritenuti pericolosi nemici dell' America, e per questo negli anni successivi perseguitati: per coerenza con le sue idee Trumbo verrà incarcerato e per anni dovrà lavorare in una casa di produzione di serie B firmando con falsi nomi le proprie sceneggiature, oppure affidandole a sconosciuti sceneggiatori anch'essi ostracizzati: in questo modo riuscirà a vincere due Oscar, per "Vacanze romane" e "La più grande corrida" ma lavorerà anche ad altri capolavori tra cui "Spartacus", Exodus"e molti altri....





Il periodo del maccartismo (dal nome del senatore Joseph McCartney, che diede l'avvio alla vicenda) fu definito "La più violenta e dannosa ondata di fascismo che questo paese abbia mai avuto", e credo che la definizione calzi a pennello: migliaia di cittadini americani di ogni ceto e mestiere furono indagati e perseguitati - a volte anche sulla base di semplici sospetti di essere comunisti, e quindi di essere una minaccia per l'America.
Il mondo del cinema fu tra i più colpiti; questo film tratta la storia, abbastanza particolare, dello sceneggiatore Dalton Trumbo, bravo e famosissimo ma anche iscritto al Partito Comunista e impegnato nella battaglie per i diritti dei lavoratori; rimanendo coerente con sè stesos e le proprie idee, Trumbo non cedette di un millimetro alle pressioni e ricatti morali e materiali (compresi alcuni processi) subiti dalla "commissione per la difesa dei valori americani", arrivando a scontare due anni di prigione e vari anni di ostracismo in cui potè lavorare praticamente di nascosto, inghiottendo vari bocconi amari ma realizzando capolavori come "Vacanze romane": solo nel 1993 l'Oscar per la sceneggiatura del film verrà attribuito a suo nome, per vendere la sceneggiatura dovette attribuirla ad un'altro collega sconosciuto e senza lavoro. 

Un uomo dai forti principi, generoso e leale, ben interpretato dal poco conosciuto (almeno per me, ammetto che non lo ricordo in nessun'altro film) Bryan Cranston, che riesce a calarsi nel personaggio senza gigioneggiare nè fare il mattatore, impegno giustamente premiato con una nominatio all'Oscar come migliore attore protagonista. Accanto a lui, la bella Diane Lane , che a 51 anni mantiene inalterata la sua figaggine (di cui sono francamente invidiosissima, io a 36 sembro la sua bisnonna!) e che interpreta la fedele moglie Cleo, solida come il marito, suo sostegno morale anche nei momenti più difficili.
Essendo un film ambientato a Hollywood non potevamo non avere una carrellata di personaggi degli anni d'oro: dall'antipatico e rigido John Wayne, al debole Edward G. Robinson, alla pettegola Hedda Hopper, l'imbarazzante e sterotipato Otto Preminger e l'ineffabile giovane Kirk Douglas.
Una storia appassionante e anche interessante per tutti gli amanti del cinema.







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