martedì 14 giugno 2016

Alice attraverso lo specchio (Alice trough in the looking glass), 2016





 Regia di James Bobin, con Mia Wasikowska (Alice), Johnny Depp (Cappellaio Matto), Anne Hathaway (Regina Bianca), Helena Bonham Carter (Regina Rossa), Sascha Baron Cohen (Il Tempo).




Tre anni dopo le precedenti avventure nel Paese delle Meraviglie, Alice viene riconvocata dagli abitanti del Sottomondo: il Cappellaio Matto è entrato in crisi, ha perso la sua Moltezza e tutti sono molto preoccupati per lui.
Molti anni prima la famiglia del Cappellaio era stata distrutta dal Ciciarampa, ma di recente il Cappellaio ha trovato un indizio che gli ha messo in testa l'idea che la sua famiglia possa essere invece sopravvissuta- magari prigioniera- da qualche altra parte;la depressione sta mettendo a rischio la sua vita, così la Regina Mirana incarica Alice di trovare la Cronosfera del tempo e tornare indietro nel tempo per evitare che il terribile fatto avvenga....




Vagamentissimamente ispirato al romanzo di Lewis Carroll "Attraverso lo specchio ( ), è il seguito di "Alice in wonderland" di Tim Burton; cambiato il regista, mantiene lo stesso cast e la scelta di stravolgere del tutto la storia originale raccontandone un'altra totalmente diversa.
Se ciò può risultare  irritante e deludente per i fans del romanzo originale, d'altra parte non si può dire che sia un film poco riuscito; personalmente, non amo questo tipo di cose che io definisco "operazione stravolgimento", ma questo caso rappresenta un'eccezione.
Ormai la modernizzazione è d'obbligo, non c'è film- anche tratto da un romanzo ottocentesco- dove la figura della protagonista non debba essere per forza una femminista ante litteram; e così ecco che abbiamo un'Alice addirittura capitana di vascello, che per tre anni ha attraversato gli oceani sulla nave del padre defunto indomita e sprezzante dei pericoli, tipo piratessa; francamente se ne poteva pure fare a meno, Alice ha una sua personalità ben definita, decisa e anticonformista già di suo. 

Tornata a casa, Alice scopre che al mondo non interessa nulla delle favolose esperienze da lei vissute; si scontra con la difficoltà a farsi accettare non solo in quanto donna, ma sopratutto in quanto donna "particolare" e sicuramente diversa anche dalle donne indipendenti dell'epoca. Provvidenziale quindi la richiesta di aiuto che giunge da parte dei personaggi del Sottomondo, dove tutti vengono accettati e non giudicati, e dove Alice è praticamente considerata una star; una botta di autostima per la nostra, che viene incaricata addirittura di salvare la vita del povero Cappellaio Matto, stavolta ammattito- secondo gli amici- in maniera grave: è convinto infatti che la sua famiglia possa essere ancora viva, e il non essere creduto nemmeno da Alice lo getta nello sconforto più nero.
Francamente non si capisce perchè sia Alice a doversi sbattere per risolvere il rompicapo riguardo alla famiglia del Cappellaio e non quest'ultimo, che nonostante il sospetto non ha nemmeno pensato a cosa si potesse fare per accertarsi della reale situazione; tolta questa castroneria, comincia un viaggio a ritroso nel tempo dove molte cose verranno svelate su molti personaggi....e dove scopriremo che Mirana, la Regina Bianca, non è così pura e immacolata, così come scopriamo che Erasbeth, la terribile Regina Rossa evidentemente liberata dal suo esilio, è in parte giustificata nel suo atteggiamento dispotico da una grave disgrazia accadutale da bambina, che le ha provocato l'enorme testone per cui è sempre stata derisa (e qui, diciamocelo, non ho potuto non provare solidarietà per lei: in pratica Erasbeth è vittima di bullismo, praticato involontariamente anche dallo stesso Cappellaio). Inutile dire che tutto finirà al meglio,  e che il viaggio nel tempo farà maturare ancora di più l'eroina, che capirà finalmente l'importanza della famiglia (la sottovalutata madre), tema principale di questo film a mio avviso.
Nonostante la mia ammirazione per Tim Burton, una volta tanto devo ammettere che perdendo il regista del primo capitolo (per una grossissima delusione) il film ci ha guadagnato in semplicità narrativa, oltre ad avere più elementi realmente fantastici e non fantastico-orridi; la storia e i personaggi sono più lineari, e il migliore personaggio è sicuramente il Tempo interpretato dal bravissimo Sascha Baron Cohen: non un vero cattivo e nemmeno un vero nemico, ma anzi un inaspettato alleato che insegue Alice evitando che causi guai più grossi modificando il passato.
Così come nel primo film non ho particolarmente apprezzato Mia Wasikowska nel ruolo di Alice anche se non è certo da buttare, per il resto del cast tutti bravi ma senza strafare. 
Film molto colorato, in questo ricorda la versione disneyana.
 Insomma...da prendere così com'è.








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