sabato 14 maggio 2016

The Dressmaker- Il diavolo è tornato, 2015


Regia di Jocelyn Moorhouse, con Kate Winslet (Tilly Dunnage), Judy Davis (Molly Dunnage), Liam Hemsworth (Teddy), Hugo Weaving (Tenente Farrat), Sarah Snook (Gertrude Pratt).




Australia, anni '50: dopo un'assenza più che ventennale la sarta di alta moda Tilly Dunnage torna a Duganbar, la cittadina natale da cui era stata cacciata a dieci anni perchè ritenuta responsabile dell'omicidio di un'altro bambino. Ufficialmente, Tilly vuole prendersi cura della madre ormai anziana, ma lo scopo del suo ritorno è anche far luce sull'evento traumatico che ha sconvolto la sua vita e di cui lei ricorda poco o nulla. La donna scopre che in tanti anni nulla è cambiato; la maggior parte degli abitanti continua a considerarla un'assassina e una maledetta,e  a nulla serve il fatto che Tilly metta a disposizione la sua arte sartoriale creando abiti stupendi per le donne del paese. Tuttavia la donna non demorde, e continua la sua indagine....




Tratt dal romanzo omonimo di Rosalie Ham, un film insolito, molto duro, che mi è piaciuto molto non solo per la sua originalità ma anche- lo ammetto- per il fascino trasmesso da Kate Winslet e le bellissime mise confezionate dal suo personaggio.
Fin dall'inizio c' un chiaro rimando al genere western, nella scena iniziale quando la protagonista scende dal treno "armata" ( proprio il caso di dirlo, dato che nel corso della storia la Singer sarà l'arma principale con cui la protagonista attuerà la propria vendetta) della sua macchina da cucire, sola nella piccolissima stazione da cui era partita ancora bambina, tanti anni prima.
E mentre col passare del tempo  e col progredire del racconto ci chiediamo cosa possa mai avere fatto una bambina di dieci anni per essere bollata com assassina e ricordata come tale anche passati più di vent'anni (il mistero viene pian piano svelato), assistiamo a una fiera di personaggi fra i più meschini che si siano mai visti sullo schermo: a Dungabar non si salva quasi nessuno, pochi (e per fortuna!) ma bigotti, cattivi, stupidi e ipocriti come pochi. Si salvano davvero pochi: Teddy con la sua famiglia, la moglie del farmacista, il tenente Farrat  con il segreto vizietto del travestimento...tutti gli altri nascondono segreti, piccinerie, malignità e vizi  di ogni tipo.
Di tutto ciò ne fa le spese, sin dalla più tenera età e colpevole di essere figlia illegittima, la povera Tilly, che rimarrà vittima non solo- come si scopre man mano che il racconto procede- dei pregiudizi di paese, ma pure d atti di bullismo perpetrati dal bambino poi vittima dell'incidente (che veramente, mi è parso uno dei bambini più perfidi mai apparsi al cinema!); assieme a lei la madre, che perde quasi la ragione e viene praticamente abbandonata a sè stessa se non fosse per il buon cuore dei personaggi sopra nominati. A un certo momento sembra, causa la liasion con Teddy, che Tilly possa voltare pagina e ricostruirsi una vita felice, ma poi tutto torna sui binari e la vendetta si compie, inesorabile e per certi versi inaspettata....ma d'altronde, c'è un detto che dice che la vendetta è un piatto che va servito freddo...
La Winslet, in splendida forma sia fisicamente che come attrice, è il perno di questa vicenda, attorniata comunque da un valido cast in cui spiccano il fantastico Hugo Weaving nel ruolo del tenente Farrat (che a mio avviso non avrebbe sfigurato in un film di Almodovar), Judy Davis nel ruolo della madre pazza, ma solo fino ad un certo punto e il guardabilissimo Liam Hemsworth. Ma anche gli altri interpreti dei vari abitanti del villaggio incarnano perfettamente la cattiveria e  la stupidità dei loro personaggi, tant' che nel finale ho tratto un sospiro di sollievo all'idea che Tilly avesse fatto piazza pulita....

P.S: in molti hanno colto nel titolo italiano un riferimento a "Il diavolo veste Prada", ma a mio avviso non è detto che sia così: per me invece hanno voluto sottolineare il fatto che Tilly è da tutto il villaggio ritenuta, effettivamente, un demonio.




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