mercoledì 9 dicembre 2015

Aiuto! (Help!), 1965





Regia di Richard Lester, con John Lennon, Paul McCartney, Ringo Starr, George Harrison, Leo McKern (Clang), Eleonor Bron (Ahme).


Mentre si appresta a compiere il rituale sacrificio umano alla dea Kalì, il Gran Sacerdote scopre che l'anello necessario per compiere il rituale - secondo la storia, appartenuto alla stessa dea- è sparito; dopo alcuen ricerche si scopre che è  tra gli anelli di Ringo Starr, il batterista dei Beatles. I sacerdoti si recano quindi in incognito in Inghilterra per recuperarlo, ma non sanno che l'anello è concupito anche da due scienziati che hanno scoperto in lui caratteristiche particolari necessarie a svolgere i loro esperimenti.
Minacciato da due gruppi diversi di fanatici il povero Ringo è costretto a scappare attorno al mondo assieme ai tre amici....




Anche il secondo film dei Beatles si mantiene strutturato sul genere "musicarello", ma a mio avviso perde decisamente tono rispetto a "Tutti per uno".
Certo, come mi hanno fatto notare altri beatlesiani, bisogna tenere presente che all'epoca questi film erano concepiti con lo scopo essenzialmente di mostrare al pubblico i loro beniamini, non esistendo i video ed essendo le comparsate in tv molto misurate rispetto ad oggi; la trama è sempre un pretesto per imbastire un qualcosa tra una canzone e l'altra. Tuttavia, in alcuni musicarelli le storie funzionano meglio, pur essendo senza pretese, e nel primo film era così; in questo, molto colorato ed originale , ci sono alcune trovate carine (le quattro entrate per una casa sola, l'interno della casa stessa, l'idea di Ringo che rischia di essere sacrificato alla dea Kalì), ma il troppo stroppia e alla fine il film diventa troppo sgangherato e si fa fatica a seguirlo, annoiando anche un poco.
A questo punto l'unico motivo di interesse diventano davvero i quattro interpreti e le canzoni; tra queste  migliori clip (perchè alla fine i pezzi dove ci sono le canzoni possono ben definirsi tali) sono quelli di "HElp!" e "Ticket to ride"; un film comunque da vedere per ogni Beatlesiano che si rispetti.









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