venerdì 25 settembre 2015

Fortapasc, 2009



Regia di Marco Risi , con Libero De Rienzo (Giancarlo Siani), Valentina Lodovini (Daniela ), Michele Riondino (Rico ), Massimiliano Gallo (Valentino Gionta),Ennio Fantastichini (sindaco Cassano).


Napoli, primi anni '80: Giancarlo Siani è un gioven cronista che si occupa di cronaca nera nella redazione del giornale "Il Mattino". Dato lo scenario, risulta chiaro che la maggior parte dei fatti di cronaca nera va fatta risalire alla lotta tra bande di camorra; indagando il giovane scopre la connivenza tra camorra e politica, e attira l'attenzione dei boss che cominciano a tenerlo d'occhio....




In questi giorni (23 settembre) ricorre il 30esimo anniversario della morte di Giancarlo Siani, ucciso a soli 26 anni a causa delle sue indagini nell'ambito della connivenza tra camorra e politica. Questo film del 2009 ripercorre gli ultimi mesi della sua vita, mettendo in risalto, oltre al coraggio del giovane protagonista e alla sua tenacia, anche i vari meccanismi di connivenza e corruzione tra politica e camorra e le lotte interne tra i vari clan, che però si trovarono tutti d'accordo nel decretare la condanna a morte per quel giornalista che, secondo loro, aveva alzato un po' troppo la testa.

Accanto a questa dimensione, abbiamo una panoramica anche della dimensione privata della vita di Siani, un ragazzo come tanti della sua età, con una fidanzata, un amico problematico e che la sera in cui venne ucciso avrebbe voluto partecipare al concerto che Vasco Rossi tenne a Napoli (per questo nella scena finale è stata scelta la canzone "Ogni volta"). A dare il volto a Giancarlo Siani il bravissimo Libero de Rienzo- tra l'altro molto somigliante all'originale, in un film dalla regia asciutta, senza sentimentalismi, che racconta come la presa di coscienza da parte di Siani nasce a poco a poco, mettendo insieme i pezzi e le coincidenze delle indagini come fossero un puzzle, ma che una volta sbattuta in faccia la verità è capace di non tirarsi indietro e di essere coerente, nonostante il rischio, nonostante la solitudine in cui viene inevitabilmente lasciato anche da chi avrebbe potuto (e dovuto!) proteggerlo e stare al suo fianco. 
La Mehari utilizzata nel film è proprio quella di Giancarlo Siani, che recentemente è tornata a circolare per le strade di Napoli nell'ambito delle manifestazioni per il trentennale della morte.
Pressochè ignorato dalla distribuzione e quindi dal pubblico ( e ti pareva!), il film in compenso ha vinto vari premi:Ciak D'Oro alla fotografia, colonna sonora e manifesto, Globo D'oro al regista, sei nomination ai Nastri D'Argento e tre al David Di Donatello.
Uno dei tanti film dedicati a personaggi di questo stampo da vedere e far vedere nelle scuole e ovunque sia possibile, per tenere alta la memoria di questi eroi!





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