domenica 6 gennaio 2013

Revolutionary road, 2009



Rgia di Sam Mendes,con Leonardo di Caprio( Frank Weelher),Kate Winslet( April Weehler),Katy Bates(Mrs Givings),Michael Shannon (John Givings).
 
 
 Anni ’50.Frank e April Weeleher sono due giovani e benestanti coniugi che vivono in una bella casa con I due figlioletti e si trovano spesso con amici e vicini. La tipica famiglia da “Happy days”, dunque? Assolutamente no, anzi…i due più passa il tempo sono infelici e insoddisfatti di tutto, e sempre più si sentono alieni nel loro mondo, in cui nemmeno la loro famiglia serve a dare loro uno scopo.Nel tentativo di rivitalizzare la loro vita decidono di trasferirsi a Parigi,convinti che là li attenda una vita splendida e speciale…
 
 
Tratto dall’omonimo romanzo(1961) di Frank Yates,è un film non brutto stilisticamente parlando,ma a livello di “feeling”con lo spettatore,almeno per me:io l’ho trovato davvero angosciante e senza un minimo di speranza, sin dall’inizio.
Ovvero, non ho mai avuto alcun dubbio che April e Frank sarebbero andati incontro a una brutta fine,nemmeno quando erano così entusiasti per il loro progetto di andare a vivere a Parigi.Infatti non basta cambiare posto per ridare vita a un morto, e appare chiaro fin dall’inizio che il loro è un rapporto morto, che si trascina non solo perché conformismo, ma soprattutto perché, nonostante le loro parole, le loro decisioni e ribellioni, i protagonisti non hanno la forza di cambiare.Non è colpa loro se sono fatti così, così come non è colpa loro se tutto sfugge loro di mano. E’ che a volte, è proprio il destino, la vita, le cose che hanno la meglio su di noi.
Leonardo di Caprio e Kate Winslet forniscono ciascuno un’ottima interpretazione (anche se sinceramente non ce la faccio proprio a vedere lui come un adulto quale in effetti è, con quella faccia da eterno bimbo!!!), entrambi interpretano in maniera ora misurata ora esasperata due creature infelici e prigioniere non solo del bigottismo, della moralità ,del falso perbenismo della società americana, ma anche delle proprie vite, delle proprie responsabilità e persino dei propri desideri insoddisfatti e dei loro rimpianti;non riescono, e forse non lo vogliono neppure, a vedere che anche in ciò che li circonda forse c’è qualcosa di bello e interessante, anche in loro stessi, nella loro famiglia…non sono capaci di andare oltre una loro dimensione fantastica, e proprio per questo migliore e perfetta. Non sono speciali, ma crederlo a dispetto di ttute le loro parole li distrugge.A supportarli una scenografia composta, che suggerisce idealmente ciò che si cela dietro a tutta questa perfezione: una prigione da cui è impossibile evadere.




2 commenti:

  1. Ciao cara, buon anno e bentrovata! Spero tu abbia trascorso delle feste serene e tranquille!
    Non ho letto né il libro né ho visto il film, non ce l'ho fatta, seppure apprezzi molto sia Di Caprio che la Winslet, però concordo appieno con te, Di Caprio che fa l'adulto non riesco proprio a vederlo!

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  2. Guarda il libro non saprei, nemmeno io l'ho letto,ma il film lascialo pure predere, a meno che tu non ti voglia rattristare o angosciare al cubo....

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