mercoledì 4 gennaio 2012

Le regole della casa del sidro (The cider house rules), 2000





Regia di Lasse Hallstrom , con Tobey Maguire (Homer Wells), Michael Caine (Wilbur Larch ), Charlize Theron (Candy ).

Homer Wells è un orfano cresciuto nell’orfanotrofio di St Cloud’s gestito dal dottor Wilbru Larch, che clandestinamente pratica anche aborti o aiuta a partorire donne che poi lasceranno lì i loro neonati.
Appena diventato adulto il giovane, nonostante l’affetto per il luogo in cui è cresciuto e per quello che considera il suo padre adottivo, sente il bisogno di fare nuove esperienze e quindi parte, raggiungendo Candy e Wally, una coppia che aveva conosciuto quando si erano rivolti all’orfanotrofio…



Tratto dal romanzo omonimo (1985) di John Irving, è un film molto bello che nel 2000 rappresentò un caso, in quanto nonostante avesse ottenuto poco successo di pubblicò ottenne ben otto candidature al premio Oscar, compresa quella per il miglior film.
Nonostante la storia aia ambientata negli anni ’40 atmosfera , storia e personaggi sono di evidente ispirazione dickensiana. Omaggio più evidente dal fatto che il dottore ogni sera legge ai piccoli orfani qualche pagina dei romanzi di Dickens e che ha dato loro nomi di personaggi dickensiani.
Il protagonista Homer è un moderno Finn di GRANDI SPERANZE, catapultato da uan realtà difficile come quella dell’orfanotrofio ma a suo modo affettuosa e familiare, nel mondo reale con problemi d’amore, di lavoro, di guerra e- purtroppo- di violenze familiari.
Se fino a quel momento “entrare nel mondo” era tutto quello che il giovane aveva desiderato, snobbando la piccola realtà in cui era cresciuto, la sua maturazione lo porterà ad apprezzare progressivamente proprio quel piccolo mondo,che comunque non nasconde difetti e brutture.
Volto azzeccato per questo personaggio è quello di Tobey Macguire, attore che non ha mia mostrato particolare talento attoriale ma che comunque qui funziona bene, anche se la scena gli viene rubata dal fantastico Michael Caine: il dottor Larch è uno dei personaggi che più mi ha toccato il cuore del cinema di questo primo decennio del nuovo millennio, un personaggio ironico, sentimentale, drammatico, che riuscirà a essere per il protagonista il padre che non ha mai avuto, sia per l’affetto che corre fra loro che per l’esempio dato.
In mezzo la bella Charlize Theron in un ruolo a dire la verità non troppo significativo e un po’ troppo scontato, ma comunque interpretato in maniera dignitosa.
A tratti noioso e con un lieve sentore di sfiga, ma se si passa sopra a questo è davvero un bel film.

Nel 2001 il film vinse un premio Oscar per la miglior sceneggiatura di John Irving, lo stesso autore del romanzo da cui il film è tratto.







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