lunedì 28 novembre 2011

La piccola principessa (Little princess), 1939


Regia di Walter Lang, con Shirley Temple (Sara Crewe), Ian Hunter (Capitano Crewe), Anita Luoise (Rose Hamilton),Mary Nash( Miss Minchin), Sybil Jason (Becky).


La piccola Sara Crewe, orfana di madre e figlia di un capitano, viene condotta dal padre in partenza per la guerra nel collegio femminile più esclusivo di Londra, diretto dalla severa Miss Minchin.
Sara è una bambina intelligente, vivace e generosa e molto fantasiosa, ama infatti inventare bellissime storie dove tutte le bambine sono principesse coraggiose. Le sue amiche del cuore sono la timida Ermengarde e la servetta Becky. Inizialmente a Sara viene riservato un trattamento privilegiato per via della ricchezza e dell’importanza sociale del padre, destinate a crescere dato che il capitano Crewe possiede anche una miniera di diamanti in Africa; ma proprio durante la sua festa di compleanno arriva la notizia che il padre è morto e tutti i suoi averi(miniera compresa)sono stati requisiti dai nemici; ora Sara è povera e sola, visto che Miss Minchin decide di non cacciarla per non dare scandalo, ma la tiene come serva. Per la povera piccola inizia una vita di duro lavoro, privazioni e maltrattamenti, ma lei in cuor suo non si rassegna…

Tratto dal romanzo omonimo(1905) di Frances H. Burnett, il romanzo è uno dei classici più amati della letteratura infantile, soprattutto dalle bambine (me compresa).
Piccolo excursus: mi sono sempre chiesta come mai la maggior parte dei protagonisti dei classici per l’infanzia siano bambini evidentemente vittime di qualche crudele iettatore, viste le tante disgrazie che piovevano loro addosso: quasi tutti orfani, poveri, maltrattati…le uniche che ricordo “non iellate” sono Pippi Calzelunghe, Alice e Wendy, l’amica di Peter Pan! Certo comunque questi romanzi, al di là della sfiga e delle dosi di buonismo a volte esagerate, avevano comunque il pregio di narrare condizioni di vita che, nei secoli passati, erano davvero molto comuni anche per i più piccoli.
Tornando al film in questione, la storia narrata dalla Burnett viene leggermente modificata su misura della baby star dell’epoca, la leziosa e abbastanza stucchevole Shirley Temple, altra bambina prodigio che non ho mai molto digerito. Le modifica più grossa riguarda il finale, in cui la nostra eroina ritrova il padre in ospedale con l’aiuto nientemeno della Regina Vittoria…ma abbiamo altri stravolgimenti in salsa buonista della storia; cose non necessariamente sgradevoli, che comunque non alterano il significato originale della storia.
La Temple è una Sara a mio avviso più immatura rispetto al romanzo e poco credibile nei momenti di sofferenza, tutta colpa di quelle smorfiette che caratterizzarono la carriera della piccola attrice. Sicuramente migliori i comprimari adulti, soprattutto l’acida interprete di Miss Michin. Il film non manca di momenti toccanti, data la storia; in generale è comunque un buon classico da proporre ai bambini e rappresenta un esempio di buon cinema dell’epoca d’oro. E’ ormai diventato uno dei classici della programmazione televisiva natalizia, assieme a IL PICCOLO LORD, tra l’altro della stessa autrice.
De LA PICCOLA PRINCIPESSA esistono altre versioni:

  • versione del 1917: con Mary Pickford(Sara) e Katherine Griffith (Miss Minchin).
  • versione del 1975: con Deborah Makepeace (Sara) e Ruth Dunning (Miss Minchin).
  • versione giapponese del 1986: trasposizione televisiva animata, arrivata in Italia col titolo LOVELY SARA;
  • versione del 1986: con Amelia Shankley (Sara) e Maureen Lipman (Miss Minchin).
  • versione del 1995: Liesel Matthews (Sara) e Eleanor Bron (Miss Minchin).

Tiziana




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