lunedì 28 novembre 2011

Due partite, 2009

DUE PARTITE, 2009

Regia di Enzo Monteleone, con Margherita Buy(Gabriella),Isabella Ferrari(Beatrice),Paola Cortellesi (Sofia),Marina Massironi (Claudia),Alba Rorwarcher (Giulia),Carolina Crescentini (Sara),Claudia Pandolfi(Rossana),Valeria Milillo(Cecilia).
Prima parte: nei primi anni ’60,un gruppo di amiche si ritrova ogni giovedì per giocare a carte e chiacchierare, mentre le loro bambine giocano nella stanza accanto.Sono Beatrice, ingenua e ottimista, che a giorni avrà un bambino;Gabriella, ex pianista che per la famiglia ha sacrificato il suo talento ma che lo rimpiange amaramente;Claudia, madre felice di tre figli ma moglie infelice di un marito traditore;Sofia,sposatasi solo perché incinta,che non ama né marito né figlia ma un uomo sposato che l’ha lasciata…
Seconda parte:trent’anni dopo, le figlie delle quattro amiche si ritrovano al funerale di una delle madri.Anche Cecilia,Rossana,Giulia e Sara si raccontano delle loro vite e dei loro problemi, che non sono poi così diversi da quelli delle madri…

Il film è la versione teatrale della commedia di Cristina Comencini, che io avevo visto in Tv quest’estate e che mi era molto piaciuta, così ho deciso di vedere anche il film.
Non ne sono rimasta delusa anche se ho preferito la versione teatrale, che per esigenze cinematografiche è stata leggermente modificata.
La particolarità principale della versione teatrale era che il gruppo di attrici che interpretava le madri nel primo atto(mantenuto uguale nel film) era lo stesso che interpretava le figlie nel secondo;inoltre nella versione teatrale tutta la vicenda si svolgeva in un interno, la casa di Beatrice, mentre qui vi sono saltuari “salti”all’esterno.
Per interpretare le figlie nel film sono state scelte altre quattro giovani attrici,brave e in parte,che risultano credibili sia nei loro ruoli che come figlie…sempre se non si conosce la scansione temporale della storia:come fanno le bambine che nei primi anni ’60 erano comunque già grandine ad avere trent’anni dopo i volti di queste giovani attrici spesso non ancora nemmeno trentenni?
A parte questa cosa,nulla da dire rispetto alla versione teatrale:una storia che attraverso il confronto fra due diverse generazioni fa capire come,nonostante siano  passati decenni e ci sia stata in mezzo la rivoluzione sessuale, l'identità femminile sembra inalterata, nonostante la carriera e l'emancipazione; anzi,la cosiddetta emancipazione delle donne ha portato per le figlie altri problemi,non meno gravi o importanti di quelli delle madri.
Se le madri soffrivano per essere relegate al ruolo di “angelo del focolare”,(comunque non comune a tutte le donne dei’60..la maggior parte lavoravano anche con famiglia!) le figlie soffrono perché non riescono più a conciliare vita privata e carriera; se le madri soffrivano perché costrette nell’unico ruolo di madre, le figlie soffrono perché non riescono a formare una famiglia vera e ad avere dei figli.Insomma,a entrambe le generazioni manca qualcosa di fondamentale a livello esistenziale. La strada per la realizzazione è ancora lunga…
Ho apprezzato in maniera uguale tutte le attrici, anche se devo dire che avevo una preferenza per le madri, probabilmente perché già viste a teatro(anche se francamente alla sua età Isabella Ferrari è davvero poco credibile nei panni della giovane provinciale ingenua!).
Un film davvero da vedere.


2pvd
Tiziana




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